Cristina Comencini ha scritto un testo che parla di complicità femminili, di speranze, attese e bilanci personali, in un meccanismo comico perfetto, sul filo della malinconia.
Due partite segna, nel 2006, l’esordio drammaturgico di Cristina Comencini, attenta osservatrice della condizione esistenziale femminile. Lo spettacolo, con la regia di Paola Rota, sarà in scena al Teatro Carignano di Torino a partire da martedì 24 gennaio.
La sua scrittura, così simile a quella di Natalia Ginzburg per la leggerezza nel proporre situazioni drammatiche, è ricca di un naturale umorismo che raggiunge elevati livelli di espressione nell’affrontare tematiche tipicamente femminili.
Nel primo atto, in scena quattro madri – interpretate, in questa nuova edizione, da Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti e Giulia Bevilacqua - e nel secondo le stesse attrici impersonano il ruolo delle rispettive figlie, a distanza di trent’anni.
La partita a carte che le quattro madri del primo atto disputano negli anni Sessanta, mentre le figlie giocano nella camera accanto, è la metafora della condizione della donna durante gli anni del boom economico. Decenni dopo, quelle bimbe, ormai cresciute, “imbrigliate” in ruoli diversi, vivono analoghi dilemmi, all’ombra di un rapporto ancora molto complesso con l’altro sesso.